FederPartiteIva rappresenta le istanze di imprese e professionisti e, come giusto che sia, si confronta con tutte le forze politiche portando all’attenzione le richieste del mondo delle attività produttive.
Pertanto, in merito alle elezioni politiche che si terrano domani, FederPartiteIva – in qualità di organizzazione sindacale di natura datoriale – raccomanda tutti i partiti politici, in gara in questa competizione elettorale, affinché orientino le proprie scelte verso chi crea il benessere economico e vale a dire le imprese e i professionisti, in particolare le micro e piccole aziende.
L’appello precisamente è il seguente: “Se la politica non si decide a valorizzare l’iniziativa imprenditoriale mai si potrà creare benessere perché le imprese e i professionisti sono il motore dello sviluppo del Paese”.
In questo periodo storico che stiamo attraversando, per colpa del conflitto vigente nel cuore dell’Europa, si è ben consapevoli dell’importanza strategica se si possiede un’adeguata politica energetica, la quale deve basarsi su un assortimento delle diverse fonti, e se si attua una politica industriale che manca oramai da decenni e decenni nel nostro Paese.
Dunque, FederPartiteIva chiede ad ogni forza politica di lavorare assieme, a prescindere dal risultato che scaturirà dalle urne, per mettere su una degna politica energetica e una lungimirante politica industriale.
Infine, come ha sempre denunciato fino ad oggi, FederPartiteIva tiene a precisare che le imprese e i professionisti versano in un “mare” di difficoltà che andrebbero eliminate il prima possibile e per le quali rinnova l’invito ad occuparsene.
Con precisione, le principali questioni su cui intervenire nell’interesse di imprese e professionisti sono le seguenti:
- cuneo fiscale e cuneo contributivo eccessivamente alto non solo a carico per i datori di lavoro ma anche per i dipendenti stessi che combattano contro una inflazione galoppante. Soltanto con l’abbattimento del cuneo si potranno rilanciare i consumi da parte delle famiglie e gli investimenti da parte delle imprese;
- detassazione “molto debole” dei premi aziendali, degli straordinari e degli investimenti degli utili e ampliamento del welfare aziendale;
- ottimizzazione dello strumento della compensazione crediti/debiti con gli Enti Pubblici;
- decontribuzione “molto debole” per i dipendenti under 35, per le donne e anche per i giovani che fanno impresa i quali andrebbero agevolati totalmente nei primi cinque anni;
- misure per le “pari opportunità delle donne” rendendo, ad esempio, pensionabili in anticipo le madri di un anno per ogni singolo figlio;
- re-introduzione dei “voucher lavoro” per alcune tipologie di lavori occasionali (turismo e agricoltura) e per specifiche tipologie di persone (studenti-lavoratori);
- allungamento dell’apprendistato fino ai 40 anni di età;
- mancata introduzione del salario minimo “per legge” perché altrimenti si ingesserebbe il sistema delle relazioni industriali gestito dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e delle imprese in quanto sappiamo benissimo che già esistono tantissimi Contatti Collettivi Nazionali di Lavoro (C.C.N.L.) che prevedono adeguati livelli di retribuzione per tutti i lavoratori. In questa maniera si garantirebbe allo stesso modo anche un’autentica libertà sindacale che rappresenta il primo diritto per ciascun datore di lavoro. Per ovviare ai salari non dignitosi, in particolar modo presenti in quei specifici settori che godono di una produttività bassa oppure quando addirittura non si applica nessun Contatto Collettivo Nazionale di Lavoro (C.C.N.L.), è opportuno intervenire in maniera mirata attraverso la “Contrattazione di Prossimità” anche conosciuta come “Contrattazione di Secondo Livello” di tipo aziendale e territoriale;
- sburocratizzazione e, per iniziare, abrogazione del Decreto Trasparenza approvato recentemente che sta creando anche molta confusione tra gli addetti ai lavori;
- intervento sulle pensioni per rendere più veloce l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro e per agevolare l’uscita dei lavoratori oramai anziani oppure di quelli che svolgono da tempo lavori usuranti;
- promozione del turismo, della cultura, dell’agricoltura, della pesca, dell’artigianato e in generale del “Made in Italy” e lotta al fenomeno denominato “Italian Sounding” perpetrato all’estero dalle tantissime aziende straniere;
- revisione del nuovo “Codice della Crisi d’Impresa”;
- revisione del “reddito di cittadinanza” da collegare a dei piani di formazione e da sottoporre a controlli più stringenti;
- abolizione dell’inversione dell’onere della “prova fiscale” e riforma del contenzioso tributario;
- costituzionalizzazione dello “statuto del contribuente”;
- pace fiscale una tantum in virtù del momento storico che stiamo attraversando;
- innalzamento del limite per i pagamenti in contante a 15 mila euro;
- azzeramento delle commissioni bancarie sui pagamenti con carta per le transazioni al di sotto di euro 100,00;
- miglioramento del rapporto tra le aziende e le banche;
- rientro delle imprese italiane già trasferite all’estero;
- riforma della normativa sulle società tra professionisti;
- riforma del “decreto dignità”;
- de-fiscalizzazione totale dei costi per la “sicurezza sul lavoro” e premialità per chi utilizza modelli organizzativi trasparenti;
- miglioramento della formazione professionalizzante (sistema duale) e promozione degli Istituti Tecnici Superiori e degli Enti di Ricerca.
FederPartiteIva fa gli auguri a tutti i partiti politici in gara per le elezioni politiche di domani 25 settembre 2022!!!